Cos’è l’ansia patologica?

Per capire cos’è l’ansia patologica si deve per prima cosa differenziarla dalla paura.

La paura

E’ una emozione primaria, ossia innata. Può essere definita come la reazione automatizzata dell’organismo alla percezione di una situazione pericolosa. Ha lo scopo fondamentale di tutelare la nostra sopravvivenza in quanto permette di individuare lo stimolo minaccioso ed evitare il pericolo. Si dice, dunque, che è «adattiva». Gli stimoli che evocano paura sono universali: leone inferocito,
pistola puntata, incendio, ecc.

L’ansia

È un’emozione secondaria, ossia acquisita nel corso dello sviluppo, ed è determinata da una valutazione soggettiva rispetto alla pericolosità di uno stimolo che è di per sé neutro. Gli stimoli che generano ansia, dunque, non sono universali ma soggettivi; per esempio: un esame particolare, una situazione relazionale specifica, ecc.
Il soggetto ansioso è spesso consapevole dell’irrazionalità del suo stato d’animo o che quello stimolo potrebbe non causare ansia ad altri.

Ansia funzionale e ansia patologica

Le due tipologie di ansia sono:

  • Ansia funzionale: entro certi livelli di attivazione, l’ansia è funzionale ossia nostra alleata poiché ci consente di stare attenti e mettere in campo le risorse fisiche e cognitive necessarie per affrontare al meglio un compito;
  • Ansia disfunzionale o patologica: quando è eccessiva, l’ansia diventa patologica ossia nostra nemica poiché crea uno stato di malessere così intenso da interferire con lo svolgimento delle attività.

Quando l’ansia patologica raggiunge alti livelli di intensità, quando è eccessivamente prolungata nel tempo e quando danneggia significativamente il nostro stile di vita, essa si configura come un vero e proprio disturbo psicologico-psichiatrico. Come tale è incluso nella 5° edizione del DSM (Diagnostic and Statistical Manual of Mental Disorders, elaborato dall’American Psychiatric Association).

Esistono diverse tipologie di disturbi d’ansia, tra cui la fobia specifica.

Cos’è il panico?

Quando l’ansia raggiunge il suo apice siamo davanti ad un attacco di panico.
Facendo riferimento ai criteri diagnostici del DSM possiamo dire che un attacco di panico è un periodo di intensa paura o disagio, durante il quale quattro (o più) dei seguenti sintomi si sviluppano improvvisamente e raggiungono il picco nel giro di 10 minuti:

  • palpitazioni, cardiopalmo, o tachicardia
  • sudorazione
  • tremori fini o a grandi scosse
  • dispnea o sensazione di soffocamento
  • sensazione di asfissia (mancanza d’aria)
  • dolore o fastidio al petto
  • nausea o disturbi addominali
  • sensazioni di sbandamento, di instabilità, di testa leggera o di svenimento
  • derealizzazione (sensazione di irrealtà) o depersonalizzazione (essere distaccati da sé stessi)
  • paura di perdere il controllo o di impazzire
  • paura di morire
  • parestesie (sensazioni di torpore o di formicolio)
  • brividi o vampate di calore

Cosa fare contro l’ansia patologica e il panico?

Sebbene i sintomi di ansia e panico siano simili in ogni soggetto e possano essere affievoliti con tecniche di rilassamento valide per tutti, la psicoterapia consente il trattamento profondo e duraturo di questo disagio, comprendendo e curando le ragioni specifiche ed individuali che portano ciascuno a sviluppare questa patologia.