Le ricerche hanno dimostrato che il Disturbo Ossessivo Compulsivo (DOC) è molto più comune di quanto si pensasse, perché a causa della natura molto personale di questo disturbo e per il timore del giudizio altrui spesso i sintomi del disturbo vengono taciuti al proprio medico. Alcune stime suggeriscono che il 2-3% della popolazione generale ne sia affetto; secondo una ricerca pubblicata nel 2014 negli Stati Uniti pare che ne soffrano cinque milioni di individui. Il disturbo può correlate con altri disturbi d’ansia, come le fobie.

Le ossessioni

Le ossessioni sono pensieri, immagini o impulsi intrusivi e ripetitivi, percepiti come incontrollabili da chi li sperimenta. Tali “fissazioni” sono sentite come disturbanti e solitamente riconosciute dal soggetto come infondate o eccessive. Nonostante siano ritenute in parte o del tutto irrazionali il paziente non riesce a non dar loro credito. 

Le ossessioni del disturbo ossessivo-compulsivo causano emozioni negative molto intense, come ansia, disgusto e senso di colpa. Di conseguenza, i pazienti che soffrono di questo disturbo sentono la necessità di fare il possibile per rassicurarsi, calmarsi e gestire il proprio disagio emotivo.

Le compulsioni

Le compulsioni tipiche del DOC sono chiamate anche “rituali”. Esse consistono in comportamenti ripetitivi (come controllare, lavare/lavarsi, ordinare, ecc.) o azioni mentali (ripetere formule, pregare, contare, ecc.) aventi come obiettivo quello di contenere il disagio emotivo innescato dalle ossessioni descritte sopra.

Le compulsioni assumono facilmente le sembianze di regole di comportamento rigide e stereotipate e, se sono eccessive, talvolta bizzarre agli occhi degli altri.

Tipi di Disturbo Ossessivo-Compulsivo

I sintomi del DOC sono molto eterogenei, ma solitamente se ne distinguono alcune macrocategorie. Alcuni pazienti possono avere più di un tipo di disturbo nello stesso momento o in periodi differenti lungo l’arco di vita.

Contaminazione

I sintomi sono ossessioni e compulsioni connesse a improbabili o irrealistici contagi o contaminazioni. Sostanze “contaminanti” possono essere fluidi propri o altrui, sporco in generale, solventi o detersivi o comunque sostanze chimiche ritenute dannose. Talvolta le sensazioni di sporco o contaminazione sono innescate anche solo da pensieri senza alcun contatto con agenti contaminanti.

Se la persona entra in contatto reale o presunto con uno degli agenti “contaminanti”, mette in atto una serie di compulsioni di lavaggio o disinfezione allo scopo di neutralizzare il possibile presunto pericolo e contenere l’angoscia. 

Controllo

I sintomi sono ossessioni e compulsioni che riguardano controlli protratti e ripetuti senza necessità, volti a riparare o prevenire gravi catastrofi o incidenti.

Per essere sicuri di aver fatto il possibile per prevenire qualunque possibile disgrazia i pazienti controllano e ricontrollano senza limite. Alle volte, il dubbio ossessivo di aver fatto qualcosa di male e non ricordarlo porta questi soggetti ad incrementare i loro rituali di controllo. 

I sintomi possono essere controllare di aver chiuso le porte e le finestre di casa, le portiere della macchina, il rubinetto del gas e dell’acqua, di non aver danneggiato involontariamente qualcuno, di non aver perso qualcosa ecc.

Ossessioni su comportamenti o pensieri inaccettabili

I sintomi sono pensieri, immagini mentali o fantasie di scene in cui la persona attua comportamenti inaccettabili, pericolosi o sconvenienti. Alcuni esempi sono aggredire qualcuno, avere rapporti sessuali inaccettabili o pedofilici, tradire il partner, bestemmiare, compiere azioni blasfeme, offendere, ecc.

Queste persone non hanno né rituali mentali né compulsioni, ma soltanto ossessioni, tuttavia mettono in atto strategie per calmarsi come, ad esempio ripassare mentalmente il passato per assicurarsi di non aver compiuto certe cose, oppure analizzano e controllano costantemente le sensazioni o le emozioni che provano per contrastare gli impulsi sgraditi.

Ossessioni superstiziose

Si tratta di un pensiero superstizioso portato all’esagerazione: il soggetto sottostà a delle regole rigide autoimposte per cui deve fare o non fare determinate cose, pronunciare o non pronunciare alcune parole, vedere o non vedere certe cose che possano portare sfortuna, contare o non contare un numero preciso di volte degli oggetti, ecc. 

Secondo il soggetto che soffre di questo disturbo violare o non rispettare tali le regole autoimposte potrebbe essere nefasto per sé o per gli altri.

Tale esito nefasto può essere scongiurato soltanto ripetendo l’atto in modo corretto o soltanto mettendo in atto qualche rituale “porta fortuna”.

Ordine e simmetria

Chi ne soffre non tollera che gli oggetti siano disposti in modo anche minimamente disordinato o asimmetrico.

Quando ciò non avviene queste persone passano ore del loro tempo a riordinare ed allineare oggetti, fino a sentirsi in controllo della situazione, tranquilli e soddisfatti.

DOC e psicanalisi

Secondo la psicoterapia psicanalitica il Disturbo Ossessivo Compulsivo ha a che fare con la difficoltà del soggetto ad accettare che la propria parte più emotiva possa essere fuori controllo. In altre parole, egli non tollera la parte più istintiva, passionale, aggressiva o contraddittoria che naturalmente dimora in ogni essere umano. Sentirsi arrabbiati o aggressivi per questi soggetti è una tragedia, così come desiderare qualcosa che non rientra nei loro rigidissimi canoni. Generalmente questi pazienti sono molto severi con loro stessi e tendenzialmente spaventati dall’idea di non riuscire a controllare la propria emotività ritenuta eccessiva, negativa o incomprensibile. In questo senso le ossessioni e le compulsioni sono sia un modo inconsapevole per punirsi a causa degli aspetti di sé che non si accettano (che molto raramente hanno a che fare realmente con le ossessioni e le compulsioni messe in atto) sia anche un modo immaturo per controllarsi e disciplinarsi.

La psicoterapia psicanalitica aiuta il paziente ad accettare le caratteristiche di sé che ritiene ingiustamente estremamente sgradevoli e inaccettabili o lo aiuta a tollerare di non aver il controllo su tutto e su chiunque. 

Se il DOC non viene adeguatamente curato, prima di tutto con una psicoterapia e successivamente, qualora fosse opportuno, con una terapia farmacologica tende a cronicizzarsi e ad aggravarsi nel tempo.