Sempre più spesso si sente parlare di “dipendenza affettiva” come di un nuovo modo di relazionarsi che sta caratterizzando il nostro tempo.
Quali caratteristiche hanno le relazioni sentimentali ai giorni nostri?
È importante considerare il punto di vista di Bauman che definisce il nostro tempo come caratterizzato da un “amore liquido”. Esso rappresenta il bisogno di amare ed essere amati, in una continua ricerca di appagamento, senza essere mai sicuri di essere stati soddisfatti abbastanza.
L’amore liquido sembra essere proprio questo: un amore diviso tra il desiderio di emozioni e la paura del legame.
Che cosa innesca una dipendenza?
Per non entrare in contatto con il proprio vuoto interno le persone mettono in atto diverse strategie tra cui i comportamenti di consumo, il conformismo, il ripiegamento su valori di efficienza produttiva, la ricerca di una perfezione fisica. Attraverso queste strategie si cerca di appagare un senso di vuoto e di insoddisfazione che riguarda il proprio rapporto con se stessi, il mondo delle relazioni e con la vita in generale.
Dal normale bisogno di amore alla dipendenza affettiva
Occorre fare chiarezza.
L’amore è un bisogno universale e necessario per gli essere umani che prevede un attaccamento funzionale agli altri in un’ottica di progettualità e realizzazione reciproca.
La dipendenza affettiva è, invece, una condizione disadattiva. Essa è caratterizzata da una necessità e da un desiderio imperiosi dell’altro che si traducono in pattern relazionali problematici, caratterizzati dalla persistente e assidua ricerca di vicinanza. In questa condizione il legame relazionale si trasforma nell’unica fonte di benessere per l’individuo e il partner viene investito di aspettative salvifiche ed irrealistiche.
Alcuni semplici segnali da non sottovalutare (tratti dagli scritti di Robin Norwood, “Donne che amano troppo”):
- Quando vengono giustificati i malumori, il cattivo carattere, l’indifferenza del partner. Generalmente tali caratteristiche di personalità vengono considerate conseguenze di un’infanzia infelice. La vittima della relazione fantastica di poter essere la soluzione a questi problemi.
- Quando ci si adatta al carattere, al modo di pensare e al comportamento del partner pensando che accettando tutto di lui si possa essere abbastanza attraenti. La speranza è che il partner disfunzionale vorrà cambiare e non romperà mai la relazione.
- Quando la relazione con il partner mette a repentaglio il proprio benessere emotivo, e forse anche la propria salute e sicurezza.
Che cos’è la dipendenza affettiva?
La dipendenza affettiva è una modalità patologica di vivere la relazione. La persona dipendente arriva a negare i propri bisogni e a rinunciare al proprio spazio vitale pur di non perdere il partner. Il partner tossico viene considerato unica e sola fonte di gratificazione, nonché fondamentale fonte di “amore” e cura.
Si tratta di una forma di amore ossessivo, simbiotico, fusionale e stagnante che viene vissuto alla stregua di una droga e per il quale si sacrificano qualsiasi spinta evolutiva e di cambiamento ed ogni altra gratificazione.
Tuttavia il problema è che spesso questi partner non sono affatto gratificanti ma, al contrario, si tratta di persone con le quali si instaura una relazione insoddisfacente, infelice e dolorosa.
Come affrontare la dipendenza affettiva?
Se ti riconosci in questi segnali o pensi di stare vivendo una relazione di questo tipo contattaci per essere aiutata/o a fare chiarezza.
Un testo interessante per entrare nell’argomento e che ti può aiutare a vederci chiaro è il libro: “La principessa che aveva fame d’Amore” di Maria Chiara Gritti.
Sara Santus
Ho fatto delle mie risorse e delle mie fatiche un lavoro. Da anni lavoro come psicologa psicoterapeuta a Milano in diversi settori, perché credo fortemente che l’unico modo per continuare ad imparare ed evitare di diventare autoreferenziali sia stare in mezzo alle persone, in tutte le loro sfaccettature.