Ogni estate si ripresenta la stessa situazione: terminata la pausa, il ritorno alla quotidianità genera sentimenti di malinconia, ansia e insoddisfazione, in altri termini soffriamo della cosiddetta “Sindrome da rientro”.

Sintomi della Sindrome da rientro

La sindrome da rientro o “post-vacation blues” rappresenta una risposta psico-fisica al ritorno alla routine dopo i ritmi rilassanti delle vacanze che, secondo i dati Istat, colpisce generalmente la fascia di età tra i 25 e 45 anni. Tipici sintomi comprendono nervosismo, tristezza e stanchezza, tendenzialmente di breve durata. Inoltre si presentano sintomi come ansia, difficoltà di concentrazione, disturbi digestivi, mal di testa, malinconia o tristezza, insonnia, irritabilità, sbalzi d’umore e sensazione di affaticamento solitamente. Questo avviene indipendentemente dalla durata e dall’intensità della vacanza appena conclusa.

Sebbene sia un disagio temporaneo, è importante affrontarlo in modo consapevole per riflettere su situazioni personali e lavorative insoddisfacenti.

Sindrome da rientro e insoddisfazione personale

C’è senza dubbio una forte connessione tra lo stress da rientro, la fuga dalla realtà e l’insoddisfazione personale. Chi gode di una vita personale e professionale appagante trova meno difficoltà nel tornare alla routine dopo le vacanze; anzi, in alcuni casi, la fine delle vacanze estive segna l’inizio di un nuovo anno ricco di stimolanti progetti per queste persone. Invece, chi è insoddisfatto è più suscettibile di vivere il ‘”post vacation blues”, poiché, nonostante possa cercare di scappare, al suo ritorno troverà sempre ciò che ha lasciato.

Il termine “rientro” implica una connotazione speciale: non si tratta semplicemente di un ritorno qualsiasi, ma di un ritorno verso un ambiente circoscritto. In senso figurato, ci parla di rientrare nella normalità, al lavoro o a scuola, e sottolinea una sorta di separazione tra un mondo esterno – caratterizzato da spensieratezza, relax e stimoli – e un mondo interno che appare costantemente immutabile, faticoso, angosciante e non del tutto soddisfacente.

Durante le vacanze o i viaggi, entriamo in uno stato più rilassato, rallentato e viviamo il momento in modo più intenso, anche a livello sensoriale. Mettiamo temporaneamente da parte i ritmi frenetici ai quali spesso siamo abituati. Al momento del ritorno, si mescolano sentimenti di tristezza e rassegnazione. Questo accade perché, se la nostra vita quotidiana è solitamente frustrante e poco appagante, pochi giorni di relax non sono sufficienti a riportare la serenità. Inoltre, chi soffre di burnout naturalmente subisce il momento del ritorno al lavoro in modo considerevole. Per sapere di più sul burnout leggi questo articolo.

L’aspetto positivo della Sindrome da rientro

Gli psicologi sono concordi nel considerare questa sensazione come un disagio temporaneo, una sorta di sindrome da adattamento che solitamente scompare nell’arco di pochi giorni, ovvero il tempo necessario per riabituarsi ai ritmi della vita quotidiana. Tuttavia, tra i vari articoli che offrono consigli per superare questa fase critica, spesso si trascura un aspetto positivo: durante lo stress post-vacanza, sia il corpo che la mente “si fanno sentire” e attirano l’attenzione verso possibili discrepanze tra i desideri e la realtà quotidiana. È opportuno considerare questi segnali e sfruttare questo momento per intraprendere i primi passi verso una vita più soddisfacente.

Come affrontarla?

È comprensibile che si cerchi di evitare la fase di sconforto al ritorno. Molte persone optano per una scorciatoia comune, che consiste nel prenotare subito il prossimo viaggio. Tuttavia, questa strategia è un “anestetico” temporaneo per i sintomi menzionati in precedenza, che posticipa il problema anziché risolverlo in modo sostanziale.

Una volta esclusa l’impulsività di pianificare una fuga verso una nuova destinazione esotica (a seconda del budget), rimane una serie di suggerimenti per affrontare lo stress del rientro. Sebbene un’alimentazione sana e l’esercizio fisico regolare siano importanti per ristabilire l’equilibrio psicofisico dopo gli eccessi delle vacanze, è utile ed essenziale affrontare il momento difficile in modo consapevole ed efficace nel lungo termine.

Arricchire la nostra vita

Questo tesoro prezioso può essere sfruttato per arricchire la nostra vita, magari adottando alcune idee per rendere più piacevole il nostro quotidiano. Possiamo scegliere di non aspettare troppo per rivedere gli amici, o di continuare a fare passeggiate nella natura appena possibile, o intraprendere qualsiasi altra piccola abitudine che possiamo mantenere una volta tornati a casa, mettere questi pensieri per iscritto è un buon modo per riflettere su ciò che si è vissuto e rivivere gli aspetti sensoriali come sapori, odori e colori.

Il rientro dalle vacanze può essere un momento di stimolante progettualità per i mesi a venire, trasformando così la fine di un’esperienza piacevole nell’inizio di qualcosa di nuovo. La progettualità può abbracciare ogni aspetto della vita: potrebbe riguardare un nuovo progetto lavorativo o la decisione di ridurre l’impegno lavorativo, l’aspirazione a imparare una nuova lingua, iscriversi ad uno sport, perfezionare le abilità culinarie, trascorrere più tempo con gli amici, giocare di più con i figli o qualsiasi altro desiderio personale. È fondamentale avviare immediatamente i primi passi verso tali obiettivi, affinché il futuro diventi parte del presente.

Le energie rigenerate durante le vacanze possono essere impiegate per affrontare sfide o problemi che in passato avremmo potuto trovare difficili da gestire. Questo può contribuire a migliorare sia la nostra vita personale che professionale. Il periodo del rientro dalle vacanze rappresenta un’ottima opportunità per valutare come affrontare questioni rimaste in sospeso e doveri da assolvere. È altresì il momento giusto per riconsiderare le nostre priorità e decidere se è opportuno apportare cambiamenti alla nostra vita.

Non separare nettamente obblighi da benessere

Penso che il problema fondamentale risieda nella tendenza a separare nettamente il tempo dedicato agli obblighi da quello dedicato al piacere e al benessere. Questo ci porta a vedere il lunedì come un giorno indesiderato e il venerdì come il traguardo da raggiungere per arrivare al fine settimana. Lo stesso schema si applica alle vacanze estive e agli altri giorni di festa. Questa divisione netta ci imprigiona in una vita non pienamente vissuta, passata principalmente nell’attesa dei momenti di svago. Sarebbe invece essenziale scoprire momenti di piacere, benessere o crescita personale in ogni giorno, anche quelli più impegnativi.